Il concept dell’evento appariva chiaro fin dall’inizio, a partire dagli inviti elaborati da Paolo Bazzani (guru della fashion communication): sono state le Metamorfosi di Ovidio, poema in versi del I secolo d.C., ad ispirare Antonio Marras nella creazione degli abiti della collezione SS2014 e le modelle, come moderne ninfe, sfilano ora coronate d’alloro nella coreografia verde che invade la sala gremita di pubblico dello show room milanese dello stilista di Alghero. In questo scenario fantastico l’ensemble delle Cameriste Ambrosiane, fortemente ispirate dal tema della trasformazione tanto da mutare in creature animali munite di becchi e corna (grazie a fantastici truccatori teatrali), esegue dal vivo un repertorio barocco/contemporaneo sapientemente arrangiato su misura dai compositori di MELOSfactory e processato elettronicamente on time dai tecnici della NABA Sound Academy.
L’effetto (voluto) è estremamente onirico, quasi da sogno di una notte di mezza estate…
Ed eccoci a qui svelare un piccolo segreto da “dietro le quinte”… Gli abiti indossati dalle musiciste (che potete vedere nelle immagini) sono proprio quelli che Antonio Marras disegnò per il debutto al Teatro Strehler di Milano del “Sogno di una notte di mezza estate” di William Shakespeare firmato Luca Ronconi.
In quell’occasione Antonio Marras raccontò di aver fatto un sogno. «Un sogno articolato, fantastico, senza capo né coda. Trattava di stracci, ritagli, intarsi, ninnoli, ruches e luccichii. E poi di personaggi, apparizioni, figure mitologiche e fantasmi. Tutti si aggiravano in mondi diversi. Qualcuno a proprio agio, qualcuno perplesso. I mondi si sfioravano, si intersecavano o si confondevano tra loro sovrapponendosi. Ho cercato di dare un senso a tutto questo con il solo mezzo che conosco: vestendo le situazioni, le persone e i mondi. E dopo un primo momento di sgomento, la cosa mi è piaciuta moltissimo e avrei voluto che il sogno non finisse mai. Un giorno tutto questo sogno è divenuto realtà. Quando Luca Ronconi mi ha chiesto di disegnare gli abiti per il suo spettacolo, ho capito che era arrivato il tempo del “mio sogno”».
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